Il mio approccio
“L’importante non è ciò che hanno fatto di me, ma ciò che io faccio di ciò che hanno fatto di me” J.P.Sartre
Mi sono specializzata in psicoterapia della Gestalt e il mio lavoro prende forma all’interno di un orizzonte Umanistico Esistenziale.
La psicoterapia della Gestalt è una pratica clinica post analitica che gode di svariati influssi provenienti da molte teorie e discipline. Si tratta di un approccio intimamente eclettico ed integrato, centrato sulla persona.
La creatività è una parte sostanziale del mio lavoro. Fondamentale per me è infatti adattare i modelli e i dispositivi psicoterapeutici ad ogni singol* paziente, creando di volta in volta un percorso unico e irripetibile.
Mi impegno a tenere un atteggiamento non giudicante e non patologizzante. Sono infatti convinta che la maggior parte dei sintomi (anche quelli più odiosi e difficili da sopportare) rappresenti la migliore soluzione che una persona trovi, in uno specifico momento, per far fonte al proprio malessere. La risposta non può quindi essere “estirpare” i sintomi con allenamenti mirati, ma comprenderli, entrarci in confidenza e semmai iniziare con loro un dialogo che, progressivamente, porti al loro riassorbimento.
Fare una psicoterapia significa darsi la possibilità di parlare di quello che proviamo mentre viviamo e il cui significato spesso ci sfugge, disorientandoci o bloccandoci. È l´occasione di osservare il proprio stile relazionale individuandone gli schemi ricorsivi ed inconsapevoli.
Un percorso di psicoterapia è un viaggio nel proprio mondo interno. Grazie ad esso è possibile rintracciare i modelli interpretativi interni, ovvero quelle matrici di significato che spesso sono le uniche lenti attraverso le quali guardiamo il mondo esterno.
È anche un viaggio nel tempo: attraverso la narrazione della propria storia si scoprono o riscoprono legami di senso; si costruiscono nessi di significato e così si aprono nuove prospettive.
Allo stesso tempo penso sia fondamentale lavorare per risensibilizzarsi al presente partendo dal contatto con il proprio corpo.
Attribuire le cause del dolore al passato oppure riporre le speranze nel futuro non solo e`inutile ma ha pure un effetto paralizzante, ci rende letteralmente impotenti.
E’solo nel qui e ora che è possibile prendere decisioni e agire. E’ solo nel presente che si possono realizzare dei cambiamenti oppure accettare, con compassione, quegli aspetti di sé o degli altri che non si possono cambiare.
Credo, infine, nella creazione di uno spazio completamente sicuro e confortevole, dove le persone si sentano accolte e comprese. In questo modo è possibile creare insieme i presupposti per guardare ai propri problemi da un’altra prospettiva sbloccando la crescita personale e superando le difficoltà che si stanno vivendo